martedì 30 giugno 2009

Cursos de Italiano em Lisboa




No Instituto Italiano de Cultura em Lisboa


quarta-feira, 1 de julho de 2009 - quarta-feira, 29 de julho de 2009


Anualmente meio milhão de estudantes frequentam cursos de língua italiana fora de Itália, em todos os países do mundo. Porquê o fazem?


O italiano é uma língua de cultura. Conhecê-lo significa ter acesso a: um património literário de importância fundamental para a história da Europa, a textos humanísticos e científicos importantes, à produção teatral, musical, cinematográfica e televisiva italiana.


O italiano é uma língua de estudo. São muitos os estudantes que ano após ano decidem frequentar as nossas Escolas, as nossas Universidades, as nossas Academias e as nossas Bibliotecas.


O italiano é uma língua de trabalho. Gestores, investidores, técnicos, profissionais e trabalhadores em geral entram em contacto com o mundo industrial, artesanal e de serviços italiano que abre as fronteiras do nosso País.


Falando italiano a visita ao nosso País e às suas gentes hospitaleiras e acolhedoras torna-se um autêntico prazer, das cidades de arte às maravilhas da natureza.

Fado per il Rwanda


Il Consolato Onorario del Rwanda
e la Diaspora Rwandese in Italia
promuovono l’evento

“Notte di Fado per il Rwanda”
Concerto di Fado Portoghese in favore della

“One Dollar Campaign”
www.1dollarcampaign.org
Lunedì 6 luglio ore 20.30
Teatro delle Muse via Forlì 43 Roma
(sala climatizzata)


Il concerto, fatto di musica e parole, trasporterà gli spettatori nella struggente atmosfera della musica portoghese dando loro la sensazione di trovarsi a Lisbona in una delle tante Case do Fado. La voce di Valentina Comanda e il suono di due chitarre, classica e portoghese, compiranno la magia di arrivare dritto al cuore di chi ascolta, suscitando un tumulto di emozioni. Il Fado è il canto del popolo portoghese, un grido al cielo, un sussurro d’amore, l’impulso della passione. Ascoltandolo, si sente il sapore di una cultura antica che sa di viaggi di mare, di confronto con l’oceano, di gente povera e orgogliosa, di tristezza e sentimento . brani proposti sono numerosi e le melodie sono precedute da brevi momenti recitativi in italiano che aiutano lo spettatore a comprendere i testi delle canzoni e ad entrare meglio nella magia della musica.


con
Valentina Comanda
Lisa Pipola
Conjunto Romano
Felice Zaccheo/chitarra portoghese, Franco Pietropaoli/chitarra


Ingresso= 15 euro

Info e Prenotazioni : BMeventi 3498102997 bm.eventi@alice.it

giovedì 25 giugno 2009

Ana Lains na Villa Barberini - 15 de Julho


Ana Lains (Portogallo) Fado


Villa Barberini
via Zandonai , 84
presso la residenza dell'ambasciatore del Portogallo
XVII municipio


Mercoledì 15 Luglio
ore 21.00

La critica ha molto apprezzato Ana Lains, considerata una delle grandi rivelazioni del 2006. Il primo álbum “Sentidos” è il passaporto per realizzare numerosi concerti a livello internazionale: in Inghilterra, Francia, Spagna, Olanda, Grécia e Austrália. Nel 1999 Ana Lains a soli 20 anni ottiene il primo importante successo della sua carriera: vince il primo premio della “Grande Noite de Fado” di Lisbona. Il disco del suo debutto è un viaggio che ha quale destinazione finale il Fado, influenzato però dalla musica tradizionale portoghese. Ana non ha la pretesa di modernizzare il Fado, ma considera questa sua disposizione come l'unica forma di essere fedele a se stessa e ai suoi sensi (“sentidos” in portoghese).
PRIMA NAZIONALE

Contatti:
tel. 0587 476013
e-mail info@7sois7luas.com
sito ufficiale http://www.7sois.eu/

Ingresso libero

Sete Sóis Sete Luas 2009


Ana Lains (Portogallo) Fado
Mercoledì 15 Luglio, ore 21.00
Villa Barberini - XVII municipio
Musica


Tete Alhinho (Capo Verde)
Lunedì 20 Luglio, ore 21.00
Villa Ada Savoia - II municipio
Musica

Navegante (Portogallo)
Martedì 21 Luglio, ore 22.00
Reale Accademia di Spagna - XVI municipio
Musica

Juan Pinilla (Andalusia)
Mercoledì 22 Luglio, ore 22.00
Reale Accademia di Spagna - XVI municipio
Musica

Cacau Brasil (Ceará, Brasile)
Giovedì 23 Luglio, ore 22.00
Reale Accademia di Spagna - XVI municipio


Mariza no Auditorium de Roma, 9 de Julho


Un viaggio nel fado e nella cultura lusitana con Mariza, una delle voci più belle di quello che alcuni chiamano il nuovo movimento del fado. La straordinaria cantante portoghese presenta il suo ultimo lavoro “Terra”. A otto anni dal suo album di debutto “Fado em mim”, Mariza è riconosciuta come una delle più importanti interpreti e ambasciatrici della musica portoghese nel mondo, votata in un recente sondaggio della rivista Blitz come la miglior cantante portoghese di sempre dopo Amàlia Rodrigues e Zeca Alfonso. Originaria del Mozambico, è cresciuta nel quartiere Mouraria di Lisbona, cantando il fado tradizionale. In uno dei suoi ultimi dischi, “Transparente”, rende omaggio a interpreti come Fernando Maurício, Carlos do Carmo e Amália Rodrigues, a riprova della profonda influenza e continuità di questi autori nella sua musica. Le sue interpretazioni appassionate e la sua voce le hanno fatto guadagnare in poco tempo il riconoscimento internazionale e alcuni importanti premi musicali, come quello di Miglior Artista di World Music, assegnatole dalla BBC a Londra nel 2003.



Giovedì
09/07/2009

Cavea
ore 21

Fondazione Musica per Roma
Auditorium Parco della Musica

Un evento di Luglio suona bene 2009

mercoledì 24 giugno 2009

Verão de Sophia (ano II)

O mar azul e branco e as luzidias
Pedras - O arfado espaço
Onde o que está lavado se revela
Para o rito do espanto e do começo
Onde sou a mim mesma devolvida
Em sal espuma e concha regressada
À praia inicial da minha vida.


Sophia de Mello Breyner Andresen
"Inicial" em Dual, 1972

Giampaolo Di Rosa - Concertos de Verão


PRÓXIMO:
Domenica 5.07.2009
19.00
Concerto d’organo d’estate II
organista G. Di Rosa
Programma: opere di J. S. Bach, C. M. Widor


PASSADO:
Domenica 21.06.2009
19.00
Concerto d’organo d’estate I
organista G.Di Rosa
Programma: opere di P. Araujo, W.A.Mozart, J.S. Bach, R. Schumann


Giampaolo Di Rosa

Pianista, organista, cembalista, compositore, improvvisatore, analista, docente- Discepolo di G. Kaunzinger (organo), G. Wilson (cembalo e prassi dell’interpretazione storica), J. Guillou (interpretazione organistica), Mons. V. Miserachs (contrappunto e fuga), J. P. Oliveira (teoria e analisi musicale). Studi svolti in Italia, Germania, Francia e Portogallo, conseguendo sette titoli e diplomi, tra cui il Master in performance e il dottorato in analisi musicale.- Concertista e improvvisatore, compositore, professore di organo, improvvisazione e analisi dell’Università Cattolica portoghese nonché ricercatore e membro del Consiglio Scientifico, con un ampio catalogo di opere, discografia e pubblicazioni.- Direttore artistico di festivals organistici in Europa, organista titolare dei monumentali organi iberici della Cattedrale dell’Arcidiocesi di Braga, organista ad honorem della Chiesa del Seminario Maggiore di Porto, cordinatore musicale della fondazione della Misericordia di Guimarães nonché organista titolare della Chiesa Arcipretale di Aprilia della Diocesi di Albano e della Parrocchiale di Oberthulba della Diocesi di Würzburg.- Organista titolare del nuovo grand’organo Mascioni della Chiesa di S. Antonio dei Portoghesi in Roma, nominato dal Rettore Mons. Borges.

O flautista português António Carrilho regressa a Roma


Santo António dos Portugueses
Sabato 27.06.2009
19.00


Concerto di flauto e fisarmonica
Flautista António Carrilho

Fissarmonicista Bruno Maurice

Programma: opere di C. Paredes, A. Piazzolla, S.Rachmaninof , B. Maurice, Pedro Junqueira Maia (1ª esecuzione mondiale).


Antonio Carrilho

Sviluppa una intensa carriera come solista con un repertorio che va dal Medio Evo ai giorni nostri. Si é esibito in concerto con le Orchestre : Gulbenkian, Sinfonica Portuguesa, Orchestrautopica, Sinfonietta de Lisboa, Orquestra Barroca de Lisboa, Ensemble Barroco do Chiado, Sinfonica da Póvoa de Varzim, OCCO (Portugal), Concerto Ballabile, Conservatorio Real dell’ Aia (in Olanda, Belgio e Germania), Orquestra ad-hoc (Norvegia) e Barocca di Haifa (Israele).Ha collaborato con i Maestri: Sigiswald Kuijken, Lucas Pfaff, Jeppe Moulijn, Christoph Rousset, João Paulo Santos, Nicholas Kranmer, Paulo Lourenço, Cesário Costa; Harry Christophers, Enrico Onofri, Christian Curnyn, António Vassalo Lourenço, Gunnstein Òlafson, Osvaldo Ferreira, Nicolay Lalov e Vasco Pearce Azevedo. Antonio Carrilho ha inspirato alcuni compositori a scrivere per flauto dolce, essendosi esibito a solo con opere di António Chagas Rosa, Cândido Lima, Eurico Carrapatoso, Vasco Mendonça, Nuno Côrte-Real, Pedro Junqueira Maia, Clotilde Rosa, Fernando Lobo e Sérgio Azevedo (Portogallo); Ivan Moody (Gran Bretagna); Jacques Bank e Annette Kruisbrink (Olanda); Martin Gerhardt e Ulf Krupka (Germania); Hanne Ørvad (Danimarca); Bernt Simen Lund e Bjarne Isaksen (Norvega) e Myriam Lucia Marbe (Romania). Ha in progetto per il futuro prime assolute di Ivan Moody (nuova composizione), João Madureira, Álvaro Salazar, Virgílio Melo (Portogallo), Jean François Lézé (Francia), Dimitri Nicolau (Grecia) e Donald Bousted (Regno Unito).Ha suonato in importanti festivals in Portogallo, Gran Bretagna, Francia, Spagna, Germania, Paesi Bassi, Belgio, Israele, Italia, Russia, Brasile, Norvegia, India e Sri-Lanka. Ha dato concerti per le radio e televisioni di Portogallo, Olanda, Norvegia e Brasile.E’ risultato finalista al Concorso Internazionale di Flauto Dolce di Haifa (Israele) nel 1999 ottenendo i premi di “miglior interprete” e “miglior interpretazione” per la musica del XVII secolo. E’ stato inoltre premiato nel Concorso Internazionale “Moeck Solo Recorder Player “ (Inghilterra), nel 2001. Nel 2001 é stato eletto musicista dell’anno nella cittá di Tromsø, in Norvegia.Collabora regolarmente con la ” Ensemble Barroco do Chiado / La Nave va (direzione artistica) / duo con le pianiste Anne Kaasa e Helena Vasques/ Le je-ne-scay-quoy/ Banchetto Musicale Lusitania (direzione artistica)/ Piazzolla Lisboa / Barbacute / Azizi (direzione artistica) (Portogallo), La Basse Discontinue (Belgio), Ciudate (Paesi Bassi), Tagarela (Regno Unito) e Tromsø Barokk (Norvega).Ha suonato con Teresa Berganza, Michel Chance, Maria Bayo, Gilles Ragon, Jennifer Smith, Veronica Cangemi, Mark Tucker, Jorge Vaz de Carvalho, Anne Kaasa, Paulo Gaia Lima, tra gli altri e con le attrici Beatriz Batarda e Inês de Medeiros.E’ laureato in Flauto Dolce (pedagogia dello strumento) presso il Conservatorio Superiore di Musica di Zwolle (1995) avendo successivamente ottenuto un Master come concertista nel Conservatorio Reale dell’Aia, in Olanda.Ha studiato ”interpretazione di conferenze” presso l’Universitá Nova di Lisbona (2003).Insegna flauto dolce nel Conservatorio di Caldas da Rainha e nell’Istituto Gregoriano di Lisbona dov’é professore di flauto dolce e musica da camera. Tiene regolarmente Marterclass in Portogallo e in Italia.Ha inciso in CD “Een taaie winter” di Jacques Bank, “Magnificat em talha dourada” di Eurico Carrapatoso, “Remember” di Virgílio Melo, “Suite Concertante” per flauto dolce e orchestra d’archi di Sérgio Azevedo con la Orchestra Sinfonica da Póvoa de Varzim, diretta da Osvaldo Ferreira. Ha collaborato ad un CD di musica del seicento portoghese con il coro Gulbenkian con il Mº Jorge Matta. Ha inciso, con l’Ensemble Barroco do Chiado, musica portoghese e italiana del settecento.Come Maestro ha sviluppato un lavoro legato alla musica vocale barocca. Ha diretto, infatti, le opere Dido and Aeneas di Purcell e La descente d´Órphée aux enfers di Charpentier. Nel campo della musica contemporanea ha diretto musica di Stockhausen.E’ direttore del Gruppo di Musica Antica della Compagnia Portoghese di Opera – OP. Con questa Compagnia ha in progetto varie opere barocche.Sono inoltre previste registrazioni di dischi di musica contemporanea portoghese (Virgílio Melo, Pedro Junqueira Maia, Álvaro Salazar, Cândido Lima), musica di Piazzolla, un disco a solo di Bach e un recital iberico medioevale e rinascimentale con il gruppo Banchetto Musicale Lusitania (per il Festival Internazionale di Musica di Haut-Jura, Francia).Il suo recital a solo “Tra l’Alba e l’Occaso” con repertorio contemporaneo giapponese e portoghese é stato scelto dall’emittente nazionale “Antena 2” per rappresentare il Portogallo nell’Euroradio (Unione Europea di Radio e Televisioni). Questo recital sará trasmesso da tutte le radio europee.Per ulteriori informazioni potete visitare il Sito :www.antoniocarrilho.com


BRUNO MAURICE

Solista di fama internazionale, Bruno Maurice ha iniziato gli studi musicali all'età di sei anni con Jean-Marie Dazas, proseguendoli poi con il concertista Frédéric Guéouret. Approdato all'Accademia Tchaikovsky di Kiev, vi approfondisce quindi lo studio del "bayan" (versione russa della nostra fisarmonica e dell'accordéon francese) sotto la guida di Vladimir Vladimirevitch Besfamilnov. A testimonianza del rapporto umano, oltre che musicale, creatosi con quest'ultimo, Maurice ha ricevuto in dono dal Maestro due esemplari di "Appassionata", bayan da concerto che ha il privilegio di suonare nelle sue esibizioni. Professore al Conservatorio di Bordeaux, è lui stesso un appassionato didatta e ha affiancato allo studio dello strumento una laurea in musicologia e una formazione in canto corale e in educazione musicale. Prix du Président de la République e Prix d'interprétation de la SACEM nell'88, primo premio nel '92 al Concorso internazionale di Firenze (categoria solisti e musica da camera), vincitore ai Concorsi internazionali di Stoccolma e di Klingenthal nel '95, ha inoltre partecipato a numerose registrazioni e inciso alcuni dischi di accordéon solo. Ha collaborato con i Symphonistes d Aquitaine, l'Orchestre Symphonique des Pays de Loire, i Cori dell'Armée Française e con le formazioni di musica contemporanea Ars Nova, 2e2m, Proxima Centauri, Laboryntus. Che si tratti di musica scritta o improvvisata, Bruno Maurice ama il dialogo tra la fisarmonica e gli strumenti più diversi, ma ama innanzitutto stabilire un contatto il più diretto possibile con il suo pubblico.

O organista Martin Baker em Santo António dos Portugueses




Mercoledi 10.06.2009
Giornata del Portogallo
21.00 Concerto d’organo, organista Martin Baker
(Cattedrale di Westminster Londra/Inghilterra)
Programma: O. Messiaen, Le livre du Saint Sacrement I (parti I-X)


Giovedi 11.06.2009
21.00 Concerto d’organo, organista Martin Baker
(Cattedrale di Westminster Londra/Inghilterra)
Programma: O. Messiaen, Le livre du Saint Sacrement II (parti XI-XVIII)


Livre du Saint Sacrement, scritto nel 1984, è stato commissionato dalla città di Detroit (USA) e qui eseguito in prima mondiale dall’organista Almut Rössler nel 1986, quindi pubblicato nel 1989.Si tratta in assoluto dell’opera di maggiori dimensioni per l’organo, e l’ultima di Messiaen.Questo ciclo monumentale è stato scritto dopo l’opera “Saint François d’Assise” (1975-1983) che impegnò il compositore per ben otto anni, essendo stata l’ultima composizione organistica rappresentata dalle “Méditations sur le Mystère de la Sainte Trinité”, risalente a quindici anni prima: quindi quest’ultimo lavoro è un ritorno all’organo, e ai suoi fondamenti liturgico-musicali.La struttura del ciclo è conforme ai riferimenti teologici, incontrandosi, durante i diciotto episodi (divisi in questi due concerti), tre nuclei fondamentali:I-IV: atti di adorazione a Cristo, presente nel Santissimo SacramentoV-XI: episodi della vita di CristoXII-XVIII: Eucaristia.Ogni tipo di materiale musicale viene utilizzato: modalità e tonalità, strutture accordali e colori, canti degli uccelli della Palestina, registrazione idiomatica, simbolismo, metrica greca, durate ritmiche combinatorie e dodecafonia.Non vi è alcuna preclusione tecnica, sia tonale che modale o dodecafonica.Un “arcobaleno teologico” (espressione del compositore) è la musica realizzata in questo ciclo, risalente, nella sua matrice germinale, a “Le Banquet céleste”, della gioventù di Messiaen, testimone della fede in Cristo risorto.


Martin Baker

Dal 2000 Martin Baker è il Maestro di musica della Cattedrale di Westminster, avendo già esercitato diverse funzioni di organista e maestro del coro presso l’omonima Abbazia, a partire dall’età di 24 anni.Nato in Manchester nel 1967, ha ricevuto la sua formazione presso la Scuola di musica e il Downing College di Cambridge.La sua attività di maestro del coro, con l’Abbey Chor, si è distinta con il concertismo (Francia, Germania, Russia, Ucaina, Norvegia, Polonia e USA) e la registrazione discografica.Con la sua guida il Coro della Cattedrale di Westminster ha assunto un profilo altissimo nell’ambito della Chiesa Cattolica e a livello mondiale, essendosi impegnato anche nell’esecuzione di prime assolute con opere di James MacMillan, Sir Peter Maxwell Davies, Judith Bingham, John Tavener, Stephen Hough.Anche la produzione discografica (editrice Hyperion) riceve una eccellente critica (CD di canti per i vespri natalizi e Lamentazioni di Palestrina).L’attività concertistica con il coro si svolge in Europa e USA.In qualità di organista attua ovunque in Inghilterra, USA, Europa e Russia.Avendo vinto il concorso di St Alban nel 1997, è uno dei rari organisti che si cimenta nell’improvvisazione concertistica.Ha quindi elevato il profilo organistico della Cattedrale di Westminster, sia con le sue improvisazioni liturgiche che con la ricostituzione del festival organistico annuale, uno dei più prestigiosi in Gran Bretagna.Le sue performances sono riconosciute per la loro grande musicalità e spontaneità, avendo il quotidiano “The Independent” designato Martin Baker com une grande e fiero concertista.

Santo António em Santo António (dos Portugueses)


A festa do Santo patrono da Igreja nacional portuguesa em Roma foi assinalado sábado 13 de Junho e domingo 14 com duas celebrações religiosas, em Português e Italiano, e com um agradável convívio da Comunidade portuguesa residente nesta cidade.


Sabato 13.06.2009

Festa di Sant’Antonio
18.30 S. Messa con benedizione e distribuzione del Pane di Sant’Antonio
Presiede Rev. P. Amedeo Eramo, O.S.A. - Parroco di Sant’Agostino in Campo Marzio

Domenica 14.06.2009
19.00 Concerto d’Organo, Organista Giampaolo di Rosa
Programma: improvvisazioni su Letture dei Sermoni di S. Antonio



CURIOSIDADE:

O Símbolo do Pão de Santo António


A história do "Pão de Santo António" remonta a um facto curioso que é assim narrado: "António comovia-se tanto com a pobreza que, certa vez, distribuiu aos pobres todo o pão do convento em que vivia. O frade padeiro ficou em apuros, quando, na hora da refeição, percebeu que os frades não tinham o que comer: os pães tinham sido roubados".

Da Lisbona, di Padova: Santo António, é claro...

Agradecemos ao Dr. Duarte Pinheiro a assinalação desta bela imagem da pintora portuguesa Armanda Passos.

Il mese di giugno è sicuramente un periodo speciale per visitare Lisbona, lasciandosi coinvolgere nel clima di festa e allegria in occasione delle tradizionali festas dos santos populares. I colori degli addobbi e i profumi delle caratteristiche sardine arrostite invadono la capitale portoghese in particolare il 12 e 13 giugno, vigilia e festa di Sant’Antonio, culmine dei festeggiamenti. Il patrono ufficiale di Lisbona è San Vincenzo, ma i lisboeti hanno da sempre mostrato una particolare devozione per Sant’Antonio. In Italia è conosciuto come il santo di Padova, ma Sant’Antonio nacque in realtà a Lisbona nel 1195 e da qui partì a 25 anni per svolgere la sua attività missionaria in Francia e Italia. Protettore della città, delle case e delle famiglie Sant’Antonio è invocato in particolare come protettore delle promesse di matrimonio. Per questa ragione il 13 giugno con una suggestiva cerimonia, vengono celebrati decine di matrimoni presso la Sé, la cattedrale di Lisbona, non lontano dal luogo dove si dice sia nato il santo. In occasione delle festas in ogni angolo di strada si possono acquistare i tipici vasetti di terracotta con le piantine di basilico, decorati con garofani di carta e bigliettini con poesie d’amore. Secondo la tradizione con la piantina cresce anche l’amore di chi l’ha donata e poiché il basilico è una pianta stagionale bisognerà ricordarsi di raccogliere i semi e piantarli ogni anno per ottenere l’amore eterno. L’allegria e la voglia di festa di Lisbona si manifestano in tutta la sua pienezza la sera del 12 giugno, vigilia della festa del Santo. I diversi rioni gareggiano nelle marchas populares, le tradizionali parate che attraversano strade e vicoli del centro storico inondandole di colori e musica. I vecchi quartieri si animano, il Castello e i vicoli dell’Alfama si colorano di lanterne di carta e nastri e ovunque si diffonde un senso di festa e allegria insieme al caratteristico aroma delle sardinhas assadas le tipiche sardine arrostite alla brace: la città danza, si diverte e brinda fino all’alba.I festeggiamenti proseguono per tutto il mese di giugno: nei quartieri storici si susseguono spettacoli di teatro e danza, musica classica ed etnica, ma anche jazz e musica popolare, spettacoli circensi, mimi e giochi per tutti.

INhttp://www.mondoviaggiblog.com/2008/05/09/tornano-i-coloro-e-profumi-delle-tradizionali-festas-de-lisboa/#more-3354

São João, patrono do Porto

Ainda ontem sobre as festas de São João, vividas no Porto por dois anos consecutivos, falavam os nossos alunos Rosalba, Claudio e Martini Pulcini, respectivamente pais e irmã do Andrea, um jovem médico italiano que trabalha e vive na cidade invicta...

O São João do Porto é uma festa popular, de origem pagã, que tem lugar de 23 para 24 de Junho na cidade do Porto, em Portugal.
Trata-se de uma festa cheia de tradições, das quais se destacam o lançamento de
balões de ar quente, os martelos de plástico usados para bater nas cabeças das pessoas que passam, os alhos-porros, os ramos de cidreira e de limonete, usados para pôr na cara das pessoas que passam, o que é bastante desagradável. Existem, ainda, os tradicionais saltos sobre as fogueiras espalhadas pela cidade, normalmente nos bairros mais tradicionais; os vasos de manjericos com versos populares são uma presença constante nesta grande festa e o tradicional fogo de artifício à meia-noite, junto ao Rio Douro e à ponte Luíz I que faz as delícias dos milhares de residentes e visitantes que chegam de todo o mundo para assistir. O fogo de artifício chega a durar mais de 40 minutos, estando ao nível dos melhores no mundo, e decorre no meio do rio em barcos especialmente preparados, sendo acompanhado por música num espectáculo multimédia muito belo e digno de se ver.
Além de tudo isto, existem vários arraiais populares, em bairros tradicionais como
Fontainhas, Miragaia, Massarelos, entre outros, dando mais animação e brilho durante a noite. Nos arraiais, normalmente, existem concertos com diversos cantores populares acompanhados, quase sempre, por boa comida, em especial, grelhados de sardinhas e carnes. A festa dura até às três ou quatro horas da madrugada, quando a maior parte das pessoas regressa a casa. Os mais resistentes, normalmente os mais jovens, percorrem toda a marginal desde a Ribeira até à Foz do Douro onde terminam a noite na praia, aguardando pelo nascer do sol.
IN Wikipedia

Junho: mês de Portugal em Roma


Pedimos desculpa aos nossos leitores por tão escassa e espaçada informação neste último mês.


Vamos tentar retomar o bom ritmo a que habituámos os fidelíssimos, e agradecer todas as palavras simpáticas e encorajamento que nos têm dado!

Um blog serve para comunicar, é claro, mas também para interagir, e por isso os vossos comentários e interesse são essenciais.


Aproveitamos a efeméride de S. João, um dos três santos mais populares e amados pelos portugueses, para passar em revista alguns temas em atraso...

Boa leitura!

Poesia-Livraria-Lisboa


Agradecemos assinalação à nossa leitora e amiga Elsa Lourenço, que assinalou este interessante artigo publicado no passado dia 19, no L'Espresso.


La poesia è un dono
di Suketu Mehta


Nella triste Lisbona il giovane Changuito ha aperto una libreria dove vende solo versi: un negozio interamente dedicato alla poesia internazionale

L'interno della libreriaPortami nel luogo più triste di Lisbona, ho chiesto a una studentessa della capitale portoghese quando si è offerta di farmi girare la città.

Ogni città ha la sua dose di tristezza. La tristezza di Bombay è negli occhi dei suoi bambini, e te ne accorgi subito già percorrendo il tragitto dall'aeroporto all'hotel e incontri gli occhi di quei bambini che corrono e vengono a chiederti l'elemosina contro i vetri del taxi. Una grande tristezza è scesa anche sulla città di New York quell'11 settembre 2001, una tristezza dai cui postumi la Grande Mela sta ancora cercando di guarire.

La tristezza di Lisbona è la tristezza dell'impero perduto. Questa è la città da cui diversi navigatori salparono alla conquista del mondo. Oggi è una città che conta mezzo milione di abitanti, considerata di secondo ordine in un continente che non domina più il mondo. È questa la tristezza che descrive il grande poeta portoghese Fernando Pessoa: "Aggiustiamo il passato / come si aggiusta un vestito / Nell'inquietudine che la quiete deve portare nelle nostre vite / Quando tutto ciò che facciamo è pensare a ciò / che eravamo, e fuori / c'è solo la notte".

È risaputo che la poesia è la forma espressiva che meglio comunica la tristezza. Quindi non c'è da meravigliarsi che la città più triste d'Europa che io abbia mai visto abbia anche compiuto lo sforzo più donchisciottesco in cui io mi sia imbattuto negli ultimi anni.

A Lisbona ho incontrato un giovane di nome Changuito, che lo scorso novembre ha aperto una libreria che si chiama Poesia Incompleta interamente dedicata alla poesia. La libreria consta di due stanze e un giardino; nelle due stanze ci sono scaffali pieni di libri di poesia e, dietro i libri, scatoloni pieni di volumi di poesia non catalogati.

Il negozio non vende nessun altro tipo di libri
: niente fiction, non fiction, niente cd, niente giochi, caffè, vino, musica dal vivo, nulla, nessun happening. È un negozio che si frequenta solo se si ama la poesia, ci si siede all'interno o nel giardino e si leggono libri che Changuito e la sua fidanzata comprano durante i loro viaggi in giro per il mondo.

Per me una libreria, che si trovi a Bombay, Roma o New York, passa l'esame in base alla sua sezione di poesia. È da quel reparto che si può capire se il proprietario è lì per passione o per avidità di ricchezza. La maggior parte delle grandi catene di librerie americane relegano la poesia nel retro o nel seminterrato del negozio, come se fosse un segreto colpevole. La poesia non porta soldi a nessuno; è un dono. Da questo punto di vista, la libreria di Changuito è un vero tesoro, un concentrato di doni. Mi ha fatto piacere vedere, ad esempio, sul sito Internet del negozio (poesia-incompleta.blogspot.com), il miglior libro di poesia indiana in lingua inglese degli ultimi anni: 'Jeuri' di Arun Kolatkar. È la sola libreria interamente dedicata alla poesia che io abbia mai visto.Ma chi legge poesia di questi tempi? Tutti noi. Ogni volta che ascoltiamo musica pop, ascoltiamo il testo, un'elegante condensazione di esperienza dentro il linguaggio. Dio ci parla esclusivamente in versi. Quando ci rechiamo in chiesa o in una moschea o in un tempio, le scritture che ascoltiamo o gli inni che cantiamo sono tutti scritti in metri. La poesia ci plasma più di quanto immaginiamo e siamo pronti a riconoscere.La studentessa cui ho dato l'incarico di portarmi nel luogo più triste di Lisbona mi ha accompagnato, com'era prevedibile, in un piccolo ristorante dove suonano il fado, quella musica esclusivamente triste che parla di perdita. Ma la libreria Poesia Incompleta è un luogo ancora più triste - e non intendo una tristezza nel senso tragico del termine. Il negozio è pieno di saudade, la tristezza nostalgica - quella che lo scrittore turco Orhan Pamuk chiama 'huzun', o malinconia, "uno stato d'animo che in definitiva afferma e nega la vita contemporaneamente". Quando ci penso ora, l'impresa impossibile di Changuito nel centro di quella dolorosa città, mi rende inesplicabilmente felice.


traduzione di Rosalba Fruscalzo
(19 giugno 2009)


IN


venerdì 12 giugno 2009

O Cavaleiro da Dinamarca


Recebemos há tempos da nossa leitora e amiga dinamarquesa Anna Schram Vejlby uma notícia que une Portugal, Itália e Dinamarca.

Parte I

Um dos livros infantis de maior sucesso da grande escritora portuguesa Sophia de Mello Breyner Andresen, de origem dinamarquesa, é a história da grande viagem de um cavaleiro dinamarquês e do seu regresso a casa:

O Cavaleiro da Dinamarca é um livro de Sophia de Mello Breyner Andresen, editado em Portugal em 1964.
A obra conta a história de um homem que vivia com a sua família numa
floresta da Dinamarca, no Norte da Europa. Numa noite de Natal, durante a ceia, quando todos estavam reunidos à volta da lareira, a comer e a contar histórias, comunicou-lhes que iria partir em peregrinação à Terra Santa, para orar na gruta onde Jesus de Nazaré tinha nascido e que, portanto, dessa noite a um ano não estaria com eles. Prometeu que, dessa noite a dois anos, estariam juntos de novo.
Na
Primavera seguinte partiu e, levado por bons ventos, chegou muito antes do Natal às costas da Palestina, onde visitou todos os locais sagrados relacionados com a vida de Jesus.
Já de regresso à Dinamarca, uma tempestade violentíssima quase destruiu o barco em que viajava e ele teve que ficar em
Itália. Aí conheceu várias cidades -- Ravena, Veneza, Florença, Génova -- onde fez diversos amigos, como o Mercador de Veneza, que lhe contou a belíssima história de amor de Vanina e Guidobaldo. De Giotto e Dante, Pêro Dias... Após inúmeras peripécias , consegue chegar à floresta em que vivia, mas uma tempestade quase lhe provoca a morte. No entanto, anjos acendem pequenas estrelas no abeto que ficava em frente à sua casa, guiando-o até ao calor do seu lar e de sua família...
Quando ele ia pela floresta pensou seguir o rio até sua casa mas não o encontrou... Este foi desviando-se mais para Norte até que lá ao longe viu uma luz que se destacava pela sua grandeza... Esta, era a luz de sua casa. O cavaleiro não sabia disto, mas ainda assim resolveu ir atrás da luz, encontrando a sua casa. É por essa razão que se enfeitam os pinheiros no Natal e essa é a grande história do cavaleiro da Dinamarca.
Nesta história existem vários encaixes:
História de Vanina e Guidobaldo, narrada pelo mercador de Veneza;
História de Giotto e História de Dante e Beatriz, narrado por Filipo, um trovador amigo do Banqueiro de Averardo de Florença;
História de Pêro Dias, narrada pelo capitão amigo do Flamengo de Génova.





Parte II


Cecilia Bartoli, o grande mezzosoprano romano que ainda há poucos dias, a 4 de Junho - dia do seu anversário - brindou a sua cidade natal com um maravilhoso concerto, inserido no ciclo pianístico de Lang Lang no Auditorium Parco della Musica, é presença constante nos palcos portugueses. Muito amada pelos melómanos nacionais, prestou-lhes uma pequena grande homenagem no seu último álbum, Maria, dedicado à memória da cantora Maria Malibran, em que a ária Cari Giorni evoca a heroína da história romântica de Portugal: Inês de Castro.
Parte III
Regressando à Dinamarca, escreve-nos Anna Vejlby:
«Cecilia riceverà il Premio Sonning l'anno prossimo. Consiste in una monotopia di un artista danese, dalle sue illustrazione per il libro di Sophia de Mello Breyner Andresen, O Cavaleiro da Dinamarca:
At the prize concert, the Foundation’s reason for the choice is announced, and the winner is tendered a diploma bearing the explanation, in Danish. The diploma is accompanied by a monotype by the Danish painter Maja Lisa Engelhardt. In 2002, the Foundation acquired 12 monotypes by this artist as illustrations for Sophia de Mello Breyner Andresen’s book, »Ridderen fra Danmark« (The Knight of Denmark, Rhodos Publishers).»
Vide
http://anninateatime.wordpress.com/2009/05/13/yes-cecilia-bartoli-receives-leonie-sonnings-music-prize/




Conclusão
Dinamarca, Itália e Portugal unidos sob o signo da arte.
Muito bonito.


Obrigado, Anna!

Lisboa por Angela Di Matteo

Lisboa, por Carlos Botelho


Uma das nossas alunas da Faculdade de Letras da Roma Tre, participante na visita de estudo a Lisboa promovida pela Profª Giulia Lanciani, de que foram anteriormente publicadas abundantes imagens, escreveu agora um artigo sobre Portugal...


«il giornale in cui scrivo ha, nella versione cartacea, anche una rubrica sui viaggi all'estero e sugli stranieri qui in Italia. Poichè non troverà questa rubrica su internet le invio il link al mio blog. Magari le piacerà vedere (e leggere) quanto mi è piaciuta la sua città. Certo non è un articolo "sentimentale", non mi è permesso scriverne, però penso si capisca che parlo di un viaggio che mi è piaciuto molto»


Muito obrigado, Angela!


IN




Lisbona è un incanto, un incanto sul fiume e sull’Oceano. Una città che profuma di cultura e poesia tra antiche chiese, musei, vicoli nascosti e Università. Il volto di Pessoa, icona di un popolo romantico, è vivo ad ogni angolo, nei bar, nei negozi e persino sui muri perché impossibile è dimenticare un uomo che tanto ha dato e tanto ha preso dalla sua città.
Purtroppo ancora molto poco conosciuta al di qua dell’Europa, oscurata forse dal colosso spagnolo, la capitale portoghese nasce su vere e proprie montagne - altro che colline! - e gode di un cielo azzurrissimo, lo stesso azzurro delle sue ceramiche, uniche e preziose.
Sulle sue strade, piastrellate ovunque col tipico sanpietrino portoghese, la calçada, affacciano palazzi di tutte le forme e tutti i colori, dai balconi stretti, fioriti e spesso decorati di azulejos.


Per queste strade, in continuo sali-scendi, cammina lento l’eléctrico, il tipico e antico tram che porta da una parte all’altra della città e dal quale si possono ammirare anche alcuni monumenti storici quali la Chiesa di Sant’Antonio e la Cattedrale. Una tappa importante da non farsi scappare prima di avventurarsi nel giro culturale della città, sono le pasticcerie, presenti praticamente ovunque. Vietato tornare in Italia prima di aver assaggiato un pastel de nata, dolcetto di pasta sfoglia e crema cotto al forno, con una spruzzatina di cannella per i più tradizionalisti. Il viaggio ha inizio con tutta, come suggerisce lo spirito portoghese del “logo, agora, depois, amanhã ” (subito, ora, dopo, domani). La brezza dell’oceano spinge verso il Museo Gulbenkian, struttura immersa completamente nel verde che ospita una biblioteca, due caffetterie e il museo d’arte antica e moderna. Tutt’intorno una natura selvaggia incornicia l’edificio, offrendo un meraviglioso giardino per studenti e visitatori.


Dal Gulbenkian si passa all’Oceanario, situato nel Parque das Nações e costruito in occasione dell’Expò98. Enorme acquario, l’Oceanario riproduce in sette milioni di litri d’acqua salata quattro habitat marini e costieri: il Nord Atlantico, l’Atlantico, il Pacifico temperato e l’Oceano tropicale Indiano. Altra tappa fondamentale è il quartiere di Belem, famoso per i migliori pasteis de nata ma soprattutto per la sua Torre, da dove Vasco de Gama partì alla conquista dell'impero, il Monastero di San Jeronimo, che conserva le tombe di Camões e Vasco da Gama e il Monumento aos Descobrimentos, in onore di chi partì verso il Nuovo Continente. Ma a parte il tour, obbligatorio, dei monumenti, Lisbona si lascia ammirare anche semplicemente nelle zone urbane, nelle piazze, tra la gente. Imperdibili il quartiere di Chiado, elegante e pieno di negozi, che ospita la celebre caffetteria A Brasileria che aveva tra gli habituees scrittori come Queiroz e Pessoa. Sempre a Chiado è possibile fare un giro sull’Ascensore di San Justa, struttura in legno e ferro, in pieno stile di fine ‘800, che mette in comunicazione il Chiado con la Baixa. Le vie che collegano la Baixa pombalina fino alla grande Praça do Comercio sono tutto un susseguirsi di negozi, banche e uffici. I nomi indicano l'antica specificità merceologica, oggi solo in parte rispettata, come rua da Prata, la via dei mercanti d'argento, rua do Ouro, la via degli orefici, ecc. La Praça do Comercio è una delle più grandi d’Europa col suo accesso monumentale al fiume Tago.


Da non dimenticare poi Bairro Alto, quartiere popolare che si srotola nelle sue viuzze strette e in sali-scendi, ricche di locali notturni, botteghe di artigiani, osterie e ristoranti. Di notte Bairro Alto si trasforma e da zona tranquilla viene inondata da studenti e turisti che passano da un bar a un altro.
Non è tutto, sebbene sia un centro molto piccolo, Lisbona va esplorata a fondo e lentamente e come scrive Saramago “ Il Portogallo è il paese del ritorno. Bisogna tornare sui passi già fatti per ripeterli, e per tracciarvi accanto nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre. Il viaggio non finisce mai ”.


ANGELA DI MATTEO