lunedì 7 settembre 2009

Leonor Baldaque no "Corriere della Sera"


A actriz Leonor Baldaque foi notícia do "Corriere della Sera" de 15 de Agosto, a propósito da apresentação do filme que protagoniza: "A Religiosa Portuguesa".



Volti nuovi al femminile
Amanti complicate ma grandi attrici: le «dive» di Locarno

LOCARNO - Fosse stato un match, le donne avrebbero fatto tutti i gol, fosse un sondaggio i temi femminili avrebbero conquistato cuore e cervello. Essendo un festival di cinema c' è un bel carnet di giovani attrici drammaticissime, più anoressiche che maggiorate, tutte in attesa di diventare le nuove Huppert, da segnare. Andiamo per ordine, spulciando in un concorso partito modesto, con film che spesso erano endovene di Lexotan, ma ha trovato sprint e vitalità negli ultimi giorni. E fuori i nomi delle neo dive taglia 36-38: Pauline Etienne, la teenager che nell' Insurgée mette a dura prova Michel Piccoli, prima che ci pensi Nanni Moretti che lo vuole Papa nel prossimo film; Nina Meurisse, l' altra ragazzina che fa la sfrontata nei partouse trovati col suo prostituto su Internet; stupenda Lèonor Baldaque, l' attrice profana che incontra il sacro e lo mette in pratica in La religiosa portoghese, film magico che merita il premio ex aequo con l' utile, divertente, sentimentale, vitellonesco messaggio antirazzista di Accademia Platone in realismo rosa. E Apinya Sakuljaroensuk (a patto che cambi nome) va segnalata come la prostituta cambogiana che mette a serio rischio il conto in banca e le difese immunitarie di un giovane di Amburgo che non si chiama Torless. Silenti e toste fanciulle che incrociano rancori e vendette del mondo mantenendo il proprio orgoglio. E' un segnale preciso che il cinema si interessi della società omologata alla multirazzialità in cui la predominanza del macho, anche passato da Mao, si fa sentire. In She, a chinese della lanciata Xiaolu Guo (sarà a Venezia, Toronto) Huang Lu, finta acqua cheta, vuole riparare a Londra, ragazza con la pistola, ma sposa un vedovo e tradisce con un indiano: e ciascuno sogna ritorni a casa. In Nothing personal la brava, antipatica, smunta Lotte Verbeek, che ogni ronda fermerebbe a qualunque ora, lascia l' Olanda per l' Irlanda purché possa vivere in pace la sua guerra di colta solitudine, ed è ancora lei che l' avrà silenziosamente vinta. Cantante di tango di Minatti ci fa conquistare subito da Eugenia Ramirez Miori che canta bene ma ama male, perseguita il suo ex (al confronto Adele H. era discreta...) ma infine trova da sola, lei e i tanghi della splendida musica, voglia per ricominciare, trasferita dall' Argentina alla Normandia. Donne di coraggio che hanno il mondo tra le braccia nel cinema che parla di società in viaggio concreto e metaforico, divenire morale e materiale. Senza contare Cameron Diaz, Abigail Breslin e le sfortunate piccine di My sister' s keeper, melò chirurgico dai temi attualissimi; e Zooey Deschanel di 500 days of summer che se ne infischia del romanticismo. Così la parola ai giurati è stasera in Piazza per i Pardi del 62mo Festival.

Maurizio Porro

Pagina 47
(15 agosto 2009)
Corriere della Sera

1 commento:

Ralf Wokan ha detto...

Obviamente a famosa freira Mariana Alcoforado anno 1669!
Ralf