venerdì 11 giugno 2010

Morte di saramago in "Il Messaggero"


Addio a Saramago, scrittore scomodo

Nobel per la letteratura



ROMA (18 giugno) - Lo scrittore portoghese e premio Nobel Josè Saramago è morto oggi intorno alle 12.45 (le 13.45 in Italia) nella sua residenza della località di Tias, nelle Isole Canarie: lo ha annunciato l'edizione elettronica di El Pais. Saramago aveva 87 anni. Nato ad Azinhaga nel novembre del 22, nel 1924 si trasferisce con la famiglia a Lisbona dove il padre trova lavoro come poliziotto. A causa delle difficoltà economiche, Saramago fu costretto ad abbandonare gli studi all'Istituto Tecnico. Dopo occupazioni precarie di ogni tipo, trovò un impiego stabile nel campo dell'editoria. Nel 1944 si sposa con Ida Reis, dalla quale ha una figlia nel 1947, Violante.Nel 1947 pubblica anche il suo primo romanzo, in stile realista, “Terra del peccato”. Nel 1959 si iscrive al Partito Comunista che, sotto il regime di Salazar, opera in clandestinità. Negli anni Sessanta diventa uno dei critici più seguiti del paese e nel '66 pubblica la sua prima raccolta di poesie, “I poemi possibili”. Diventa quindi direttore letterario e di produzione per dodici anni di una casa editrice e dal 1972 al '73 curatore del supplemento culturale del Diario de Lisboa. Sino a metà anni '70 vive un periodo di formazione e pubblica poesie, cronache, testi teatrali, novelle e romanzi, ma è solo dopo la Rivoluzione dei Garofani, quando diventa vice direttore del quotidiano Diario de Noticias nel '75 e quindi scrittore a tempo pieno, che nasce un Saramago diverso, che libera la narrativa portoghese dalle radici del passato. È anche per questo nel 1998 gli viene conferito il premio Nobel per la letteratura. Nel 1980 pubblica “Una terra chiamata Alentejo” sulla rivolta della popolazione della regione più ad est del Portogallo. Ma è con “Memoriale del convento” (1982) che arriva il grande successo, seguito da “L'anno della morte di Riccardo Reis”. Negli anni '90, grazie al pubblica “L'assedio di Lisbona”, “Il Vangelo secondo Gesù”, quindi “Cecità”, “Tutti i nomi”, “La caverna”, “L'uomo duplicato”, “Le intermittenze della morte” e “Le piccole memorie”.È stato uno dei sostenitori dell'iberismo, il movimento che propugna l'unificazione di Spagna e Portogallo, i due paesi della penisola iberica, cui dedica anche il romanzo “La zattera di pietra”. Per le sue posizioni sul conflitto Medio oriente verrà accusato di antisemitismo, mentre per il Memoriale, ma soprattutto per il suo Vangelo e il testo teatrale “La seconda vita di Francesco d'Assisi” ha subito gli attacchi dalla Santa Sede.



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