venerdì 22 novembre 2013

5 dicembre - Galleria IPSAR: Paolo Bigelli,”Imagem e Semelhança”

IN
http://www.ipsar.org/modules.php?name=News&file=article&sid=103


Il Rettore dell’Istituto Portoghese di Sant'Antonio in Roma,
Mons. Agostinho da Costa Borges,

sotto il patrocinio di
S.E. l’Ambasciatore del Portogallo presso la Santa Sede
Dott. Antonio de Almeida Ribeiro,

ha il piacere di invitare la S. V.
all’inaugurazione della mostra

IMAGEM E SEMELHANÇA

di Paolo Bigelli

Inaugurazione giovedì, 5 dicembre 2013, ore 18:00

Ingresso libero

Orari:
merc./ giov./ ven. 15.30 - 19.00
sab./ dom. 10.30 - 13.00 // 15.00 - 19.00

fino al 21 dicembre 2013.

Istituto Portoghese di Sant'Antonio in Roma
Via dei Portoghesi 6, 00186 Roma


Imagem e semelhança 
(Quem passar por lá...leva Portugal no coração)

Una delle domande piú frequentemente poste ad un artista è: da dove tragga “l’ispirazione” per un’opera.

Questo genere di quesito suggerisce un’idea romantica del lavoro artistico ma, in realtà, esistono diversi modi di approcciarsi all’atto creativo e, spesso, meno astratti ed ideali di quello che comunemente si pensi.

Chuck Close, pittore e fotografo statunitense, sostiene che “sono i dilettanti a cercare l’ispirazione, tutti gli altri si rimboccano le maniche e si mettono al lavoro”. 

Si tratta, infatti, di un “lavoro” (quello dell’artista) fatto di continue osservazioni scritte o schizzate su fogli, di analogie visive talvolta puramente ludiche e/o tecniche. Si tratta, pertanto, di un modo di essere.

La “scintilla” che accende un’opera può essere casuale, pensata, documentata ma, comunque, non trascende mai dall’alto di un mondo platonico.

L’artista è soltanto un individuo che pensa attraverso il linguaggio simbolico e universale delle immagini stimolato dalla propria naturale inclinazione a ricreare o reinterpretare, con mezzi diversi, quello che raccoglie intorno o dentro se stesso così come, per fare un esempio, accade al matematico che interpreta il suo mondo attraverso i numeri.

Ecco, quindi, che un paesaggio, una figura possono diventare qualche cosa di piú di un ricordo. Ciò accade anche per uno scatto fotografico che cristallizza l’immagine nel tempo. E’ interessante, infatti, osservare l’effetto che produce in ognuno di noi lo scorrere, con lo sguardo, l’album fotografico di un viaggio o di un momento, anche a distanza di anni.

Il periodo durante il quale ho soggiornato in Portogallo è stato, certamente, per me e per la mia pittura ricco di nuovi stimoli creativi anche perché piacevolmente influenzato dalla natura, dalle atmosfere, dai colori e dalla luce che vi ho trovato e che, al ritorno in Italia, ho trasposto in una serie di opere alcune già esposte anche presso l’Istituto portoghese di S.Antonio a Roma.

Quel percorso artistico e per certi versi “sentimentale” non si è, tuttavia, ancora esaurito e, oggi, mi spinge a predisporre una nuova mostra che, partendo da un esercizio di ricerca nel vasto archivio fotografico allora creato in Portogallo, mi consentisse – in una libera e serena interpretazione – di conferire una nuova vita pittorica a quei fermo-immagine di soggetti, paesaggi, situazioni, cose e, persino, precisi dettagli.

Da qui, il desiderio di accompagnare le opere pittoriche esposte accanto alle foto (reale oggettività dell’attimo) che ne hanno originato la successiva rielaborazione. Insomma, da una foto alla tela o alla carta, entrambe esposte una accanto all’altra come ....”madre e figlia”....

In questo processo, a volte, l’immagine primaria viene soltanto “carezzata”, in altre modificata attraverso un carattere evocativo e, in altre ancora, quasi stravolta ma, comunque, trattenendo sempre quello che il Portogallo ha lasciato nel mio cuore, quel piacere di lasciarsi lambire l’anima dal quel sentimento chiamato “saudade”.

Paolo Bigelli (www.paolobigelli.com)


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