giovedì 30 giugno 2016

9 de Julho: apresentação da segunda narrativa infantil de Duarte Pinheiro

Il nostro amico Duarte Pinheiro, ex-docente alle Università dell'Aquila e di Salerno e all'IPSAR a Roma, e che tante SAUDADES ha lasciato in tutti i suoi amici e colleghi, presenterà il 9 luglio il suo secondo volume di letteratura infantile.
Tanti e tanti auguri!


mercoledì 29 giugno 2016

"L'amore è una notte a cui si giungi soli"

Sulla rubrica di Poesia di La lettura - Corriere della Sera

JOSÉ TOLENTINO MENDONÇA: piccolo manuale sull'arte di vivere

«Quante volte ci troviamo d’accordo con luoghi comuni come “mi servirebbe una giornata di 48 ore”. Dubito che sia esattamente questo che ci serve. La vera saggezza sta nell’accettare che il tempo non si può estendere». Quello di José Tolentino Mendonça, scrittore e teologo di rara finezza, è un invito alla saggezza che affonda nella spiritualità e nell’esperienza.
Con la sapienza del poeta e la profondità dell’uomo di fede, Mendonça ci accompagna in un intenso itinerario per riappropriarci del nostro tempo, delle nostre emozioni e scelte. Perché l’arte di vivere è l’unico compito che non si finisce di imparare.



Liberiamo il tempo
Piccolo manuale sull'arte di vivere

Autore: Mendonça José Tolentino
Anno: 2016
Pagine: 64
Formato: 13 x 19
Data di pubblicazione: May 2, 2016
Prezzo: 7,00€
Collana: Cammini dello Spirito

Il nuovo rettore della Gregoriana è portoghese: Nuno da Silva Gonçalves

Nominato il nuovo rettore della Gregoriana: 
Nuno da Silva Gonçalves 
Succederà a padre François-Xavier Dumortier dal 1° settembre 2016 




Nato a Lisbona (Portogallo) nel 1958, P. Gonçalves è entrato in giovane età nella Compagnia di Gesù ed è stato ordinato presbitero il 12 luglio 1986. Ha conseguito la licenza in Filosofia e Lettere all’Università Cattolica Portoghese e, presso la Pontificia Università Gregoriana, la licenza in Teologia, nonché la licenza e il Dottorato in Storia ecclesiastica.

Dal 1998 al 1999 è stato Direttore dell’Ufficio nazionale per i Beni culturali della Chiesa della Conferenza episcopale portoghese, per venire nominato, nell’ottobre del 2000, decano della Facoltà di Filosofia dell’Università Cattolica Portoghese. Ha lasciato l’incarico nel 2005, quando è stato chiamato a essere Superiore provinciale della provincia portoghese della Compagnia di Gesù.

Tornato alla Gregoriana come membro del corpo docente della Facoltà di Storia e Beni culturali della Chiesa nell’ottobre 2011, Nuno da Silva Gonçalves è stato nominato direttore del dipartimento dei Beni culturali della Chiesa e in seguito decano della stessa Facoltà. Ha pubblicato diversi studi sulla storia missionaria portoghese e sulla storia della Compagnia di Gesù.





Nuno da Silva Gonçalves nasceu em Lisboa em 1958. É sacerdote da Companhia de Jesus. É licenciado em Filosofia e Humanidades pela Faculdade de Filosofia da Universidade Católica Portuguesa, (Braga, 1981), licenciado em Teologia pela Pontifícia Universidade Gregoriana (Roma, 1988) e licenciado em História da Igreja pela Pontifícia Universidade Gregoriana (Roma, 1991). Em 1995, obteve o grau de doutor em História da Igreja, também na Pontifícia Universidade Gregoriana, com a dissertação «Os Jesuítas e a Missão de Cabo Verde (1604-1642)». Foi membro do Conselho de Direcção da revista Brotéria de 1994 a 2000 e Director da Faculdade de Filosofia da Universidade Católica Portuguesa de 2000 a 2005. Entre Julho de 2005 e Julho de 2011, foi Superior Provincial da Província Portuguesa da Companhia de Jesus. Actualmente, é professor da Faculdade de História e Bens Culturais da Igreja, da Pontifícia Universidade Gregoriana (Roma).  É membro da Academia Portuguesa da História e da Sociedade Científica da Universidade Católica Portuguesa. É membro do CEHR.  Áreas de especialização: Companhia de Jesus; Missionação. 

http://www.ft.lisboa.ucp.pt/site/custom/template/ucptpl_popup.asp?sspageid=885&artigoID=279&lang=1

Fiorella Ialongo sulla presentazione dell'ultimo libro di Vasco d'Orey Bobone

Su 26Lettere.it la giornalista FIORELLA IALONGO pubblica una nuova notizia sulla cultura portoghese a Roma.
Grazie, Fiorella!


http://www.26lettere.it/presentato-a-roma-via-sancti-antonii/


Presentato a Roma “Via Sancti Antonii”

di Fiorella Ialongo

Nel 2016 vi è una ricorrenza importante per i cattolici in quanto si celebrano i 70 anni dalla proclamazione come Dottore della Chiesa di S. Antonio.
Per sottolineare l’importanza della sua figura il rettore dell’Istituto Portoghese di S. Antonio in Roma, Mons. Agostinho da Costa Borges, sotto l’alto patrocinio dell’Ambasciatore del Portogallo presso la Santa Sede Dott. Antonio de Almeida Ribeiro, ha presentato il libro dell’Arch. Vasco d’Orey Bobone intitolato “Via Sancti Antonii”.
L’evento si è svolto nella splendida cornice della chiesa nazionale in Via dei Portoghesi, uno degli edifici di culto più belli della capitale ed in cui si trova uno degli organi più importanti a livello europeo. Essa è il simbolo della presenza del Portogallo nella Città Eterna e del legame di amicizia che dura  da molti secoli tra Lisbona e Roma. Relatori di eccezione per la presentazione sono stati Mons. Giovanni Tonucci, Arcivescovo Prelato di Loreto e Mons. Carlos De Azevedo, delegato del Pontificio Consiglio della Cultura. Entrambi sono stati intodotti dall’alto rappresentante diplomatico che ha concesso il suo patrocinio. Dai loro interventi è emerso il valore artistico – storico del libro. In esso l’autore cerca di seguire, attraverso una serie di dipinti ad acquerello, il percorso di vita e di fede di S. Antonio. E’ una sorta di accompagnamento lungo la sua esperienza umana che molti non conoscono. Egli è passato dall’essere uno studioso contemplativo al diventare un pastore itinerante; da eremita si è trasformato in predicatore. La sua scelta del martirio si è tramutata in martirio della predicazione per l’enorme sforzo che ha consumato la sua giovane vita nello sforzo della predicazione che ha svolto in maniera eccelsa.
Il libro, inoltre, rende maggiormente giustizia di uno dei santi maggiormente conosciuti al mondo. In base a recenti ricerche scientifiche, infatti, la figura di S. Antonio non sarebbe il giovane sdolcinato rappresentato nelle raffigurazioni tradizionali, ma anche il suo aspetto sarebbe molto più forte e deciso, rispecchiando molto il suo carattere e la sua intensa attività. A tal proposito si tenga conto che la predicazione, nell’azione di un consacrato, è la parte più difficile, complicata, ma anche la più efficace nella diffusione del Vangelo. In altre parole, S. Antonio non è di Lisbona, di Padova, ma è un tesoro della Chiesa universale. Tra gli ospiti di prestigio presenti alla serata si segnalano il Presidente onorario del Consiglio di Stato ed ex Presidente dell’Agcom, Corrado Calabrò, ed il dirigente culturale del Ministero degli Affari Esteri, Giuseppe Manica.

martedì 28 giugno 2016

Il portoghese David Machado vince il Premio Libro d’Europa



IN

Lo scrittore si aggiudica il primo posto con Indice medio di felicità (Neri Pozza)
Il riconoscimento, alla sua quarta edizione, è dedicato ai narratori under 40



David Machado (1978)
 
È il portoghese David Machado, con il romanzo Indice medio di felicità (Neri Pozza) il super vincitore della quarta edizione del Premio Salerno Libro d’Europa, sponsorizzato dalla Fondazione Carisal. Machado ha battuto, nell’ordine, la finlandese Emmi Itaranta (che ha partecipato con La memoria dell’acqua, Frassinelli) e la tedesca Stefanie de Velasco (Latte di tigre, Bompiani).

Quest’anno sono stati circa 170 i giurati votanti, una parte dei quali soci del Circolo dei Lettori di Salerno. Il premio Salerno Libro d’Europa, dedicato ai narratori under 40, è uno dei momenti più importanti del Festival Salerno Letteratura. Nel 2015 aveva vinto l’inglese Emma Healey. Machado è il secondo portoghese premiato: nel 2013 toccò a José Luis Peixoto, autore di Libro.

26 giugno 2016 


DI PIÙ IN

La mostra portoghese anche su "Economia Cristiana"

Arte e artigianato portoghese in esposizione a Roma


Una pregiata esposizione di arte e artigianato portoghese è visitabile presso l’Istituto Portoghese di Sant’Antonio in Roma.
La mostra, voluta dal Rettore dell’Istituto Mons. Agostino da Costa Borges, sotto l’alto patrocinio dell’Ambasciatore del Portogallo in Italia Antonio de Almeida Ribeiro, ospita alcune tra  le più interessanti proposte  dell ‘arte portoghese.
 
A partire dal maestro Luis de Matos; pittore e scultore, artista rinomato in Portogallo, Luis de Matos è autore tra le altre opere del Monumento Nazionale  a S.Giovanni Bosco a Lisbona. Sarà presente in galleria con le sue bellissime sculture lignee e anche con il “Pannello di Roma 2015” (acrilico su tela 400x235 cm.)omaggio a Roma antica, medievale, rinascimentale, sotterranea e contemporanea.

L’artista Maria Condeço, pittrice nata a Evora, illustra invece nella sua opera memorie della sua infanzia e del sud del Portogallo. Si è anche dedicata all’arte lusitana dell’azulejo (le famose piastrelle di maiolica dipinte) e all’incisione.
A Roma espone una pittura che si incrocia con gli arazzi  e i famosi tappetti di Arraiolos, tappeti famosi in tutto il mondo realizzati in lana e juta naturale, interamente ricamati a mano con punto a croce obliquo, il punto Arraiolos.
Nella mostra romana ne sono esposti diversi, tra questi in particolare il Tappeto di Sant’Antonio, dedicato al Santo di Lisbona.

La mostra è aperta dal mercoledì  alla domenica dalle 17,00 alle 20,00fino al 29 Giugno 2016
Istituto Portoghese di Sant’Antonio Roma.  Via dei portoghesi,6 Tel.06/888071
www.ipsar.org

lunedì 27 giugno 2016

Un 10 giugno speciale

https://www.roma.embaixadaportugal.mne.pt/it/l-ambasciata/notizie/926-incontro-in-occasione-delle-celebrazioni-del-10-giugno


Lo scorso 17 giugno, in occasione della Festa Nazionale del Portogallo, S.E. l’Ambasciatore del Portogallo a Roma, Manuel Lobo Antunes, ha organizzato una cena presso la Residenza Ufficiale per un gruppo di giovani portoghesi che studiano, molti di loro grazie al Programma Erasmus, o lavorano a Roma, rinforzando in questo modo il legame con una parte molto importante della comunità portoghese.
Dopo cena la serata è stata animata da un “dj” e il clima di festa e svago che si è creato ha costituito un’occasione di divertimento per  tutti gli invitati, alcuni dei quali si sono incontrati per la prima volta pur vivendo nella stessa città.

Mostra portoghese sull'Eccellenze Magazine





L ‘ARTE E LA TRADIZIONE DEL  PORTOGALLO  A ROMA



Luis Matos, “Roma 2015” (acrilico su tela 400 x 235) 
                                                           

Inaugurata  l ‘ 8 Giugno una pregiata  esposizione di arte e artigianato  del Portogallo  presso l’Istituto Portoghese di Sant’Antonio in Roma, via dei Portoghesi  6.

La mostra voluta dal Rettore dell’Istituto Mons. Agostino da Costa Borges, sotto l’alto patrocinio di S.E.  l’Ambasciatore del Portogallo in Italia Antonio de Almeida Ribeiro, ospita  tra  le più interessanti proposte  dell ‘arte portoghese.
-IL maestro Luis de Matos, pittore e scultore, artista rinomato in Portogallo, ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Roma. È  consulente d’immagine  e docente per giornalisti e presentatori TV nella Scuola Superiore di Comunicazione Sociale di Lisbona, Conservatorio/Scuola delle Arti di Funchal (Madeira) e Chapitô (Lisbona). È  autore del Monumento Nazionale  a S.Giovanni Bosco a Lisbona, il pannello di pittura nella sede della “Urbanos”, nella stazione del Rossio   a Lisbona e la pittura commemorativa  dell’Ambasciata del Re di Portogallo, D. Manuel I, al Papa Leone X (1514) nel IPSAR a Roma.  Le sue opere hanno ricevuto  numerosi riconoscimenti in Italia e all’estero. Il suo Atelier si trova a Caldas da Rainha, “città  delle arti” in Portogallo.
Presente in galleria con le sue bellissime sculture lignee anche con il “Pannello di Roma 2015” (acrilico su tela 400×235 cm.)omaggio a Roma antica, medievale, rinascimentale, sotterranea e contemporanea.
-L’artista Maria Condeço, pittrice nata a Evora, illustra nella sua opera, in modo frammentario, memorie della sua infanzia e del sud del Portogallo. Si è anche dedicata all’arte lusitana dell’azulejo (le famose piastrelle di maiolica dipinte) e all’incisione. Negli anni ha perfezionato la sua tecnica con artisti di livello internzaionale, quali Claudio Juarez (New York), Dacos (Francia) ,Bartolomeu Cid dos Santos e David d’Almeida (Portogallo) e Hiroshi Maruyama (Giappone).
A Roma espone una pittura che a volte si unisce ai tappetti di Arraiolos.
-I maestri artigiani Trevo con l´atelier degli Arraiolos a Lisbona , tradizionali tappeti portoghesi della regione di Alentejo .

“IL TAPPETO DI SANT’ANTONIO”



“Il tappeto di Sant’Antonio” Manifatture Trevo  Lisbona

Forse in pochi sanno che esiste un tappeto di pregiata fattura artigianale portoghese dedicato al Santo di Lisbona.
È esposto all’interno della mostra nella galleria dell’Istituto Portoghese di Sant’Antonio in Roma insieme ad altri tappeti di Arraiolos, manufatti di tradizione del secolo XVII .Il tappeto presenta colori e disegni unici interamente creati in onore di Sant’Antonio.   Arraiolos è uno splendido paesino portoghese, conosciuto per la produzione di questi pregiati tappeti in lana e juta naturale, interamente ricamati a mano con punto a croce obliquo, il punto Arraiolos. Questi tappeti sono famosi in tutto il mondo ma le origini della tecnica rimangono poco conosciute. È  facilmente  intuibile l’influenza araba sia nei colori che nei motivi  floreali.
I maestri artigiani Trevo hanno realizzato questi tappetti per numerose ambasciate in tutte le parti del mondo: Portogallo , Brasile, Washington e per personaggi famosi come Gregory Peck .
Attualmente la loro maestria  permette di realizzare anche opere su richiesta con disegni , motivi e colori personalizzati.

La mostra resterà  in Roma fino al 29 Giugno 2016
ORARI: dal mercoledì  a domenica dalle 17,00 alle 20,00
Istituto Portoghese di Sant’Antonio Roma.
Via dei portoghesi,6
Tel.06/888071
www.ipsar.org

A.N.


 

venerdì 24 giugno 2016

Radiana Nigro: O meu Pai



Agradecemos à nossa aluna e amiga RADIANA NIGRO o lindo e comovente texto sobre o seu Pai e a fotografia que o ilustra poeticamente... Boa leitura!


O meu Pai

Sempre gostou de café e oferecia sempre um cafezinho a todos aqueles que encontrava. A este propósito lembro-me de um episódio muito terno.
 
Depois do seu falecimento, fui um dia ao sapateiro para levantar um par de sapatos da minha Mãe (o que, até àquele momento, era uma coisa feita pelo meu pai). Quando pronunciei o meu apelido, o sapateiro diz-me, sem me olhar: «Há muito tempo que não vejo o professor». Quando eu lhe respondi que, infelizmente, o meu pai tinha falecido, o velhote levantou o olhar da bancada onde trabalhava e, com os olhos húmidos, acrescentou: «Oferecia-me sempre um cafezinho aqui ao lado».
 
Entregou-me então os sapatos e não aceitou nem um euro: «É um presente pelo seu bom Pai». Naturalmente, saí da sapataria tomada por uma grande comoção e só quando contei o facto à minha Mãe e à minha Irmã é que percebi o que eu deveria ter feito: oferecer um cafezinho ao sapateiro. Evidentemente não tenho a docura inata do meu Pai...

Além de generoso e bonito (parecia-se com alguns atores da época: Amedeo Nazzari, Gabriele Ferzetti...) era também um homem muito à frente do seu tempo e da sua origem. 

Era calabrês e dez anos mais velho que a minha Mãe, portanto, segundo os preceitos, deveria ser conservador e rígido, em especial no que respeitava a educação de nós, as suas três filhas. Pelo contrário, tinha uma mentalidade muito aberta e a única coisa que sempe nos pediu era para estudar, para fazer uma licenciatura e encontrar um trabalho que nos permitisse “uma verdadeira independência dos homens” (a citação é textual).

Tinha origem camponesa. Os meus Avós eram pequenos proprietários agrícolas, quase analfabetos.

Quando o meu Avô emigrou para o estrangeiro, primeiro para a América e depois para a Argentina, à procura de uma maior qualidade de vida, para permitir aos filhos estudarem (o que ele, infelizmento, não tinha podido fazer), a minha Avozinha ficou na Calábria com os ses quatro filhos, dois rapazes e duas raparigas. 

Porém, a vida não é sempre aquela que desejamos: a explosão da primeira Guerra mundial surpreendeu o meu Avô em Itália, onde tinha vindo para regressar à Argentina com a família; não só ele mesmo não pôde regressar, como também nunca conseguiu recuperar o dinheiro que tinha ganho e poupado e que ficou no estrangeiro. Toda a família recomeçou então a trabalhar nos campos, incluindo os filhos que tinham de ajudar os pais, devendo assimd eixar os estudos. Parece um romance de Dickens, mas é verdade!

Porém, é como um verdadeiro romance popular que vai concluir com final feliz...

Passaram anos, e à aldeia regressou a senhora que tinha sido professora primária do meu Pai. Sabendo que se encontravam ainda ali, foi imediatamente a casa dos meus Avós, para manifestar a sua pena ao saber que o Francesco (era este o nome do meu Pai), que era “tão inteligente”, tinha abandonado os estudos. Visto que, como já disse, também para os meus Avós a cultura era um valor fundamental – foi esta a herança que nos deixaram – a mestra convenceu-os a autorizá-la a dar aulas ao Francesco para o preparar diretamente para os exames finais do ensino secundário. 

E foi assim que o meu Pai, depois de poucos meses de estudo (o que demonstra a sua grande inteligência), conseguiu obter o diploma magistral e em breve mudou para a cidade, para frequentar a Faculdade de Línguas Estrangeiras da Universidade de Nápoles – onde conheceu a minha Mãe, que estudava Ciências Naturais.

Lembro-me que, mais de uma vez, quando os meus Pais discutiam, a primeira acusação que a minha Mãe lhe fazia era “tu, que só estudaste alguns meses” ou “tu, que não fizeste os Estudos Clássicos!”...

Quero concluir dizendo que sou bastante parecida com o meu Pai – ainda que ele fosse melhor do que eu em todos os sentidos – e que tenho grande, imenso orgulho nesta semelhança.

RADIANA NIGRO